Da mamma a mamma….

Tratto da un dialogo estemporaneo e virtuale apparso nel nostro gruppo Emodializzati e Trapiantati di Rene su Facebook. Mi è piaciuto molto e vorrei farlo leggere a tutte le mamme e a coloro che vorrebbero diventarlo, ma che hanno la nostra malattia.

Alessandra: Sono qui attaccata…è c’è tanto tempo per pensare …mi guardo intorno e penso perché sono qui non è il mio posto ho tante cose da fare…cerco di dare normalità a tutto questo…ma non è normale…oggi il mio posto era stare a casa quando i miei figli si svegliavano ed accudire il mio cucciolo che ha la febbre alta…quello è il mio posto…I miei figli mi chiedono sempre quando finisce… Sarebbe bello avere una risposta… Grazie è importante avere un diario…su cui scrivere e che ti ascolta… Grazie anche perché leggere le storie di tutti voi mi aiuta e mi emoziona…

Rosalia: Alessandra…rispondo a te pubblicamente perchè mi sento di dedicare queste piccole parole a molti…
Ti chiedi perchè ti trovi lì, attaccata ad una macchina, invece di essere a casa, a fare la mamma, quello che senti il tuo ruolo ‘giusto’ nella vita.
Sono domande pesanti…fardelli dai quali non potrai liberarti, almeno fin che non cambierà qualcosa (trapianto in vista magari?)…
Semplice dire di farsi forza ma non sempre la forza ci (vi, io sono SOLO la mamma di un IRC) accompagna, non sempre ci sostiene come vorremmo.
E il senso di un’ingiustizia infinita che si sta patendo spesso prende il sopravvento.
Perchè non è mai giusto essere malati, perchè non lo è soprattutto per le brave persone, coloro che sognano di essere sane per accudire la propria famiglia, per occuparsi dei propri bambini…mica per andare alle Maldive!
Ti senti spezzato dentro, a volte inutile, un peso.
E non ci sono davvero parole che possano, da sole, concellare tutto questo.
Forse l’unica cosa cui aggrapparsi potebbe essere la consapevolezza che questo dolore condiviso, loro malgrado, dai tuoi bambini, li possa rendere, un domani, adulti, persone migliori.
Persone che SANNO cos’è la sofferenza (pur senza, glielo auguro col cuore, averla sperimentata di persona sulla propria pelle)…perchè sapranno rispettare chi è colpito, senza colpa alcuna, dalla malattia…perchè dedicheranno qualche attimo della loro attenzione ai meno fortunati…quando sarà ora di votare presteranno attenzione anche a questi temi e a chi mostrerà di tenerli in considerazione…perchè non sbufferanno di fronte ad un invalido che, apparentemente, gode di diritti maggiori rispetto al sano…perchè avranno occhi per vedere e cuore per sentire che non tutti sono ‘uguali’ ma che nessuno dovrebbe né dovrà mai essere emarginato solo per questo…si renderanno meglio conto che sono i comportamenti a definire chi merita di essere messo da parte e chi no e non le condizioni incolpevoli…sapranno distinguere tra chi approfitta e millanta a spese di chi realmente ha un problema…saranno cittadini ma soprattutto esseri umani migliori.
Ecco, forse questo potrà consolarti un po’…almeno lo spero.
E mentre mi trovo in casa mia, così come tu vorresti essere nella tua, dedicherò un pensiero caro ad una piccola donna sconosciuta che in questo momento si sta ‘lavando’ via le tossine…sperando che con queste se ne vadano anche i cattivi pensieri.
Coraggio cara, perchè so bene che ce ne vuole tanto…
Un abbraccio sincero.