Giro del mondo in solitaria, in dialisi..

Nel novembre 2009 ,a 59 anni, Jean Louis Clemendot decise di fare qualcosa che nessun altro con una malattia renale allo stadio terminale aveva mai fatto: il giro del mondo a vela in solitario, attraverso l’Oceano Atlantico, dalle isole Canarie al largo della costa nord-occidentale dell’Africa, all’ isola caraibica della Martinica ….e oltre.

Il viaggio richiedeva molto tempo in mare : un compito arduo per chiunque, ma soprattutto per una persona con insufficienza renale , che per sopravvivere  utilizzava la dialisi (per purificare il sangue dai prodotti di scarto normalmente rimossi dai reni sani).

Jean Louis aveva sempre amato la vela. Era tradizione della famiglia Clemendot affittare una barca a vela per alcune settimane di vacanza durante l’estate. La loro destinazione preferita era il mare turco. Jean Louis poi aveva finalmente comprato la sua barca, l’ Harmattan, un vecchio ”ketch” a vela di 15 metri  che gli  richiese nove anni per il restauro.

Jean Louis aveva sempre condotto una vita attiva. Aveva servito nell’esercito, si era sposat , era diventato padre e nonno  aveva intrapreso con successo diverse attività  (compresa la creazione di una propria società immobiliare nel 1997). Fu in questo periodo che scoprì di essere nato con una malformazione dell’uretra, con conseguente aumento della pressione renale. Ebbe due interventi chirurgici per correggere la sua condizione,arrivando poi, nonostante ciò, all’ insufficienza renale. Nel mese di agosto del 2009, Jean Louis entrò in dialisi .

La dialisi per Jean Louis significò anche l’ annullamento un viaggio molto atteso in Patagonia, attraverso Capo Horn. Il pensiero di non poter mai più navigare ovviamente gli attraversò la mente: e pensare che il sistemare la sua barca gli aveva richiesto 15.000 ore di lavoro e un investimento di 250.000 euro!

Poi Jean Louis apprese l’esistenza di una forma di dialisi ambulatoriale (peritoneale), che gli avrebbe permesso di navigare e godere di altre attività nella sua vita . In poche settimane ,iniziò a pianificare il suo viaggio oltre Atlantico , cosa che lo elettrizzò.

Oltre al suo amore per la vela , Jean Louis scelse di fare questo viaggio anche per dimostrare agli altri malati renali allo stadio terminale che tale condizione non è una condanna a morte , e che ci sono terapie che consentono di continuare vivere una vita attiva e produttiva . Per Jean Louis questa terapia è stata la dialisi peritoneale ( PD ) , una terapia di auto-dialisi domestica sviluppata e commercializzata dalla Baxter alla fine del 1970 .

“Ho quasi fatto un errore”, dice Jean Louis . “Avevo quasi scelto di andare in emodialisi. Ma così sarei stato confinato in ospedale ogni due giorni. La PD non è molto nota [in Francia]. Sarebbe bello se il pubblico fosse meglio informato su questo tipo di dialisi. Ti dà un sacco di libertà . Con un po ‘di pianificazione , si può vivere abbastanza normalmente. “

Tre volte al giorno, Jean Louis infondeva la soluzione PD attraverso un catetere impiantato chirurgicamente nell’addome (nella cavità peritoneale).

Tale soluzione elimina i prodotti di scarto dell’organismo attraverso la membrana peritoneale, che funge da filtro naturale .Questa forma di PD, in cui i pazienti eseguono manualmente scambi di soluzione più volte al giorno, è chiamato dialisi peritoneale continua ambulatoriale ( CAPD ). Un’altra forma di PD , in cui le borse con la soluzione vengono filtrate da una macchina durante la notte, è chiamato dialisi peritoneale automatizzata ( APD ).

Baxter è il principale fornitore mondiale di soluzioni e dispositivi per entrambe le forme di terapia PD.

All’arrivo al porto di Lanzarote ,nelle isole Canarie ,quasi ancora all’inizio del suo viaggio, un carico di soluzioni Baxter PD lo attendeva. Egli lo prese a bordo e salpò. Durante il viaggio Jean Louis ha sempre ricevuto assistenza meteorologica ed è stato in costante contatto con la sua squadra medica e non ha mai avuto alcun problema nell’utilizzare le sue sacche per la dialisi mentre in mare. Dopo 23 giorni, Jean Louis sbarcò in Martinica accolto con un benvenuto degno di un eroe .

Da lì, il suo viaggio proseguì con varie avventure e disavventure che affrontò sempre da solo…. come quando dovette salire sull’albero per sbrogliare la vela maestra, vicino a Darwin (a Nord-Est dell’Australia), dove doveva recuperare 400 kg di sacche da dialisi per i due mesi successivi.
Il mare era grosso e restava solo un’ora di luce prima del tramonto per realizzare questo compito impegnativo e salvare la pelle, per fortuna il mare si calmò e dopo mezz’ora di sforzi sovrumani egli  riuscì a liberare la vela.

O come quando, iniziando la parte più pericolosa del viaggio ( lo Stretto di Torres, costellato da molte scogliere) il pilota automatico si ruppe. Difficile mantenere la rotta:il timone, troppo vecchio, era inutile in mari così agitati. In precedenza, a Vanuatu, aveva già incontrato una tempesta: trascinata  da un’onda anomala, la nave si  era inclinata  su un fianco proprio mentre il suo padrone  faceva la dialisi nel quadrato. “Ho preso le mie due sacche da dialisi sotto braccio e sono montato rapidamente nella cabina di guida per abbassare le vele, una delle quali si era staccata. “E aggiunge: “Ma questi eventi sono parte di questa avventura che io sognavo fin dall’adolescenza.”

Jean Luois interruppe temporaneamente  il suo viaggio dopo quasi due anni e rientrò in Francia per sei mesi, nel 2011, per ricevere il suo nuovo rene. Dopo di che ripartì subito per completare il suo giro del mondo, che terminò rientrando con la sua barca a Concarnau (Bretagna) nell’agosto 2012, dopo quasi  3 anni di navigazione.
“Sono così felice,” disse al termine del suo viaggio. ” Questo è certamente uno dei giorni più felici della mia vita .”

Egli spera che altri pazienti renali, ascoltando la sua storia, possano considerare la PD come alternativa alla emodialisi, per la libertà che può fornire .

“Grazie alla PD , sono in grado di vivere la mia vita “, dice . “Sono in grado di vivere i miei sogni.”

VIDEO CORRELATI

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Collegamenti Esterni per approfondimenti:

Sito BAXTER sull’impresa
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Altro LINK Di approfondimento su ActuNautique.com

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