Storia della prima dialisi peritoneale

La storia poco conosciuta della prima dialisi peritoneale.

Gli inizi della emodialisi sono stati descritti molte volte, ma la riuscita della prima dialisi peritoneale ha probabilmente preceduto il successo della prima emodialisi di 7 anni.

La dialisi peritoneale è stata affiancata alla emodialisi nella maggior parte delle unità renali ospedaliere sin dai primi anni 1960, ma è stata utilizzata anche in molti ospedali privi di specifiche unità renali, sebbene i dati statistici su questo siano sempre stati piuttosto approssimativi .

Il primo caso trattato con successo fu probabilmente quello di un paziente con insufficienza ostruttiva renale acuta (ARF) al Wisconsin General Hospital, nel 1938; un ulteriore successo fu in seguito segnalato a Boston da Fine, Frank e Seligman nel 1945 (circa nello stesso periodo in cui Kolff riportò il primo successo nella emodialisi). Nel Regno Unito, una donna di 36 anni con ARF (causata da una errata trasfusione di sangue) fu trattata con successo per mezzo della peritoneale dall’ urologo Ronnie Reid ,nel 1946.

In realtà il suo uso in pazienti con insufficienza renale era già stato tentato da Ganter nel 1923, ma i continui problemi di peritonite, le difficoltà di drenaggio, la fuoruscita del liquido, le difficoltà nel gestire la correzione degli elettroliti e l’equilibrio dei fluidi  resero queste prime esperienze scoraggianti.
A questi primi risultati seguirono anni di ricerca sull’uso del peritoneo per la dialisi, da parte di singoli medici ma anche di equipes, specialmente in Germania e negli USA.
Nel 1959,anno in cui l’ emodialisi cominciò a prendere piede nel Regno Unito, Morton Maxwell e la sua equipe di Los Angeles  descrissero un sistema di infusione / drenaggio chiusi ,semplificati e migliorati, uniti ad un catetere rigido introdotta nella linea mediana attraverso un trochar [specie di cannula]. Con questo essi rispondevano alle difficoltà di utilizzo della macchina per emodialisi (o”rene artificiale”) a doppia serpentina di Kolff, ritenuta una procedura ”complicata e costosa”.

Le storie di tutti questi  casi rivelano quanto in quei tempi la dialisi fosse usata solo in extremis . Spesso non era utilizzata prima che il paziente fosse in condizioni disperate.

Sempre nel 1959 Paul Doolan ( scrivendo da una unità navale dove si usava l’emodialisi sin dal 1950) descrive risultati e problemi simili a quelli della emodialisi di Maxwell,ottenuti  però con una tecnica di dialisi [peritoneale] a circuito chiuso, ma con cateteri migliorati (essi furono i precursori dei moderni cateteri peritoneali).

La tecnica di Maxwell è stata ed è ancora usata in molte parti del mondo,sebbene l’uso del liquido per dialisi in bottiglie di vetro sia stato in gran parte superato :alcuni centri continuano persino ad utilizzare ancora cateteri rigidi anziché il tipo morbido “Tenckhoff ‘( probabilmente per motivi di costo).

Essa è tuttora importante come trattamento per l’insufficienza renale acuta in tutto il mondo.

Come già detto, il catetere rigido è stato migliorato con il”TROCATH”, introdotto da Weston e Roberts a Los Angeles nel 1964, che è stato inserito intorno a un sottile ”mandrino” [ filo di alluminio modellabile ] anziché attraverso un trocar(o cannula) cavo, riducendo così le perdite di liquido.
Tuttavia la applicazione della peritoneale anche all’insufficienza renale allo stadio terminale ,non solo acuta, richiese poi ulteriori progressi tecnici.

Storia della prima dialisi peritoneale – Ulteriori informazioni :
J. Stewart Cameron 2002. A History of the Treatment of Renal Failure by Dialysis (OUP)

Doolan PD et al. An evaluation of intermittent peritoneal lavage. Am J Med 1959 26:831-44

Maxwell MH, RE Rockney, CR Kleeman, MR Twiss. Peritoneal dialysis 1: technique and applications. 1959 JAMA 170:917-24

ISPD. The history of peritoneal dialysis. Originally published by the ISPD, now available here.
Boen ST 1959. Peritoneal dialysis – a clinical study of factors governing its effectiveness. PhD thesis, University of Amsterdam
The early history of dialysis (Edren)

Articolo originale su historyofnephrology.blogspot.it