Regole di vita post Trapianto

 

5-Regole di vita dopo il trapianto di rene

5.1-Come sarà la vita dopo il trapianto?
5.2-Ci sono regole particolari nell’assunzione dei farmaci?
5.3-Cosa fare se ci si è scordati di assumere una dose di farmaci immunosoppressori?
5.4-I trapiantati di rene possono svolgere attività sportive?
5.5-Ci sono delle regole dietetiche?
5.6-Si possono avere figli dopo il trapianto di rene?
5.7-Come si può ridurre il rischio di infezioni?
5.8-Si possono fare le vaccinazioni?
5.9-Come si può ridurre il rischio di tumori?

5-Regole di vita dopo il trapianto di rene

5.1 Come sarà la vita dopo il trapianto?
Dovrà essere il più possibile simile alla vita di una persona normale, perché questo è lo scopo del trapianto. Però alcune precauzioni sono fondamentali.

5.2 Ci sono regole particolari nell’assunzione dei farmaci?
Le regole sono solo due, ma importantissime: 1. il Paziente dovrà assumere esattamente, scrupolosamente e sempre la terapia immunosoppressiva(quella che combatte o evita il rigetto): ricordate che il rischio di rigetto non scompare mai e che una buona percentuale di Pazienti che hanno perso il rene per rigetto cronico non assumevano scrupolosamente la terapia; 2. prima di assumere qualsiasi medicina non prescritta dai medici del centro trapianti o da un medico esperto di trapianti, dovrà consultare il centro trapianti: molte medicine possono essere tossiche per il rene o avere interferenze con la terapia anti-rigetto provocando aumenti dei livelli di alcuni farmaci con il rischio di effetti tossici, o riduzioni con il rischio di rigetto. Si suppone inoltre che uno scrupoloso controllo dei valori della pressione arteriosa prolunghi la durata del rene trapiantato: è perciò assai utile che il trapiantato di rene misuri frequentemente la pressione arteriosa e riferisca i valori ai medici del centro. I valori pressori vanno tenuti ben al di sotto di 140-150/80-90. Prendere una medicina contro la pressione in più piuttosto che in meno può garantire mesi o anni di vita in più al rene trapiantato. Assumete quindi sempre le medicine contro la pressione che Vi sono state prescritte, anche se i livelli di pressione sono normali (cioè inferiori a 140/80); l’unica ragione per sospendere una medicina per la pressione è la presenza di valori di pressione decisamente bassi (pressioni massime inferiori a 110 mmHg), o di valori di pressione bassi e fastidiosi (debolezza, capogiri). In ogni caso, prima di sospendere definitivamente una medicina contro la pressione, consultatevi con i medici del centro trapianti.
5.3 Cosa fare se ci si è scordati di assumere una dose di farmaci immunosoppressori?
Si tratta di un’eventualità che non si dovrebbe mai verificare. I Pazienti che scordano di assumere i farmaci immunosoppressori sono quelli a più elevato rischio di perdita del rene trapiantato. Se comunque la cosa si dovesse verificare, per evitare il rischio di tossicità dei farmaci consigliamo di regolarsi come se nulla fosse successo e di assumere come al solito la dose successiva (quindi non assumete la dose dimenticata se sono trascorse più di 4-5 ore dall’ora nella quale avreste dovuto assumerla, e non aumentate le dosi successive). Ribadiamo che questa deve comunque essere un’eventualità assolutamente eccezionale.

5.4 I trapiantati di rene possono svolgere attività sportive?
Non solo possono, ma anzi è estremamente utile per la loro salute che lo facciano. Un’attività fisica, anche sportiva e agonistica, non solo non è controindicata, ma anzi è vivamente consigliata, naturalmente purché il Paziente segua le ovvie precauzioni di gradualità nello sforzo. Infatti l’attività fisica irrobustisce i muscoli e le ossa, che vengono invece indeboliti dalla terapia immunosoppressiva, e svolge anche un’attività anti-arteriosclerotica. Evidentemente gli sport violenti (tipo pugilato o arti marziali) sono sconsigliati perché espongono il rene trapiantato al rischio di danni da trauma. Sono invece ottimi nuoto, marcia, corsa, ciclismo, sci da fondo. Il sollevamento pesi non è particolarmente indicato perché può aumentare la pressione arteriosa e, se praticato con poca prudenza, potrebbe provocare rotture di tendini e muscoli, indeboliti dai farmaci immunosoppressori. Ricordiamo a questo proposito che esistono associazioni sportive di trapiantati e gare sportive di trapiantati. Non c’è comunque nulla che vieti che il trapiantato di rene, desideroso di una maggior riabilitazione ed integrazione, si rivolga a strutture sportive aperte a tutti. Come regola generale, le controindicazioni allo sport per un trapiantato di rene sono le stesse valide per un Paziente nelle medesime condizioni cliniche, ma non portatore di trapianto di rene.

5.5 Ci sono delle regole dietetiche?
Per quanto riguarda la dieta, essa è generalmente libera nei casi di trapianto ben funzionante, ma alcune precauzioni possono essere utili: conviene alzarsi da tavola sempre con un po’ di appetito, perché il cortisone dà una fame eccessiva rispetto alle reali esigenze dell’organismo e questa fame, se non controllata, può portare ad aumenti di peso anche molto importanti, dell’ordine di una decina di Kg; ridurre gli zuccheri; non abusare di frutta; non abusare di carni rosse, ma preferire le carni bianche senza pelle (per ridurre la colesterolemia); salvo casi particolari, non c’è nessun motivo né per bere molto né per bere poco: semplicemente bevete se avete sete, a meno che il medico non vi dica diversamente. Notate bene che non esistono cibi vietati (salvo casi particolari), ma soltanto cibi dei quali è meglio non abusare. Coloro che sono affetti da ipertensione arteriosa dovranno assumere una dieta che abbia un contenuto ridotto di sale. Naturalmente se la funzione renale non è quella ottimale, cioè se la Creatininemia è superiore a 2 mg/dl (o a 180 mmol/l) il nefrologo che vi segue vi darà certamente i migliori consigli per non abusare nell’assunzione di cibi a elevato contenuto di proteine .

5.6 Si possono avere figli dopo il trapianto di rene?
Per i maschi avere figli dopo un trapianto non ha alcuna controindicazione. Invece, per quanto riguarda le donne, si sta ancora discutendo se la gravidanza non si associ con un aumentato rischio di perdere il rene dopo il parto. Non c’è ancora una risposta definitiva. Molte donne hanno avuto figli dopo il trapianto senza problemi. In ogni caso, le gravidanze più sicure sono quelle che avvengono in donne con trapianto normalmente funzionante da almeno 2-3 anni, non ipertese e che non hanno avuto rigetti acuti. Per le altre la situazione andrà valutata caso per caso. Occorre anche sottolineare che l’esperienza ha permesso di escludere rischi per il feto con il cortisone, la ciclosporina e l’azatioprina, mentre si hanno ancora troppo pochi dati per quanto riguarda i nuovi farmaci immunosoppressori: sarebbe quindi prudente che chi volesse diventare padre o madre dopo il trapianto scegliesse una terapia immunosoppressiva basata sui 3 “vecchi” farmaci.

5.7 Come si può ridurre il rischio di infezioni?
Evitare per quanto possibile di venire a contatto con fonti di infezione: un’infezione in un portatore di trapianto è più pericolosa e difficile da curare di un’infezione in un Paziente non portatore di trapianto. Soprattutto nei primi mesi dopo il trapianto sarà opportuno evitare di frequentare locali affollati (bar, cinema, teatri ecc.), specialmente nei mesi freddi o in corso di epidemie infettive. Il contatto con individui portatori di infezioni (bambini con malattie infettive contagiose, amici con bronchiti od altre infezioni contagiose) va ovviamente evitato per quanto possibile.
Gli animali in casa vanno controllati scrupolosamente dal veterinario e vaccinati. Bisogna evitare di venire a contatto con gli escrementi di animali: se è inevitabile che un trapiantato provveda all’igiene di animali domestici (pulizia di gabbie o cucce o dell’animale stesso), dovrà farlo con estrema precauzione e portando guanti. I trapiantati non devono farsi leccare dagli animali domestici ma, se ciò succede, devono subito lavarsi accuratamente. A cani e gatti va proibito l’accesso nelle camere da letto.
Le piante in casa sono associate con il rischio di infezioni da germi del suolo, per cui non sono consigliate. Anche il giardinaggio si associa con un discreto rischio di infezioni, soprattutto nei primi mesi dopo il trapianto, quando è particolarmente sconsigliato. Qualora sia indispensabile praticare il giardinaggio, ciò andrà fatto stando estremamente attenti ad evitare abrasioni della pelle e contaminazioni con la terra e portando sempre i guanti.
Nel caso di contatto con individui portatori di malattie infettive contagiose (soprattutto la varicella), segnalare la cosa immediatamente ai medici del centro trapianti. Avvisate i medici del centro trapianti, specialmente nei primi mesi dopo il trapianto, di qualsiasi febbre, anche lieve, di qualsiasi dolore articolare, di qualsiasi tossetta o mancanza di respiro.

5.8 Si possono fare le vaccinazioni?
La natura stessa della terapia immunosoppressiva, che agisce riducendo l’attività del nostro sistema immunitario, fa sì che i vaccini possano essere poco efficaci dopo il trapianto. Infatti, per agire, i vaccini richiedono un sistema immunitario bene attivo. Ciò premesso, i vaccini non sono controindicati dopo il trapianto, specie se si tratta di vaccini non viventi, come per esempio il vaccino antitetanico o il vaccino anti-influenzale. Questi 2 vaccini sono anzi indicati dopo il trapianto, sempre tenendo presente però che c’è il rischio che non funzionino così bene come nei soggetti non trapiantati. Noi invece sconsigliamo i vaccini con germi vivi, anche se attenuati, per il rischio (teorico) che possano indurre una malattia nei soggetti con scarse difese immunitarie. E’ importante che, prima del trapianto, i soggetti che non hanno né il virus dell’epatite B, né anticorpi diretti contro quel virus, si vaccinino contro l’epatite B, per evitare i rischi connessi con questa malattia dopo il trapianto (v. sezione dedicata ai rischi maggiori del trapianto).

5.9 Come si può ridurre il rischio di tumori?
Eseguite scrupolosamente tutti gli screening oncologici consigliati ai soggetti della vostra età e sesso, indipendentemente dal fatto che siano o no dei trapiantati: per le donne sono utili PAP-test annuali, mammografie annuali o come suggerito dall’età e dalla clinica e l’autopalpazione del seno. Per gli uomini utile una visita urologica ogni 1-2 anni. Smettete di fumare (se non l’avete già fatto). Evitate l’esposizione prolungata alla luce del sole, le ustioni solari e l’abbronzatura deliberata: tutto ciò favorisce i tumori della pelle, che sono frequenti nei trapiantati (ma, per fortuna, generalmente non sono gravi anche se vanno rimossi). Ciò non vuol dire che non potrete andare in spiaggia e fare il bagno, però sarà preferibile restare sotto l’ombrellone piuttosto che esposti al sole ed in ogni caso andranno usate creme con forti fattori di protezione. Controllate frequentemente la vostra pelle e segnalate ai medici eventuali chiazze di nuova formazione o che si siano improvvisamente modificate. Ovviamente, segnalate anche qualsiasi stranezza che vi sembri di notare come per esempio una prolungata stipsi, una mancanza di respiro o una tosse o l’eliminazione di feci scure.

Articolo a cura del Centro Trapianti di Treviso

10 commenti

  • Fabio ha detto:

    Dopo quasi tre mesi posso tenere un animalino che a me piaciono come scoiatolo criceto cane

  • Raffaella ha detto:

    Molto ben scritto! Sono portatrice di trapianto di rene da 13 anni ( ne ho 57 e in cura per l’insufficienza renale da quando ne avevo 11)
    e confermo che essere “svizzeri” nella terapia e norme comportamentali permette di restare in equilibrio! Poiché ricevere un organo è veramente un grande dono il minimo che si può fare come trapiantati è conservarlo dentro di se il più a lungo possibile e continuare a vivere grazie alla sensibilità del proprio donatore.
    Troppo spesso la vita si dà per scontata.Per questo motivo parlo volentieri ai convegni della mia esperienza perché sensibilizzare le persone a essere potenziali donatori è una buona cosa.
    Ogni foresta è stata creata partendo da un seme.
    Raffaella

  • Vincenzo ha detto:

    È un enorme dono di vita. Si rinasce per la seconda volta.

  • Patrizia ha detto:

    Ho letto attentamente l’articolo che ho trovato esaustivo. Anche se a distanza di tanti anni dal trapianto, qualche insicurezza riemerge comunque. Sono una trapiantata renale da oltre 26 anni. Ora ho 40 anni. Credo di essermi attenuta piuttosto bene alle regole mediche e di buon senso per far star bene il mio rene. Spero di riuscire a goderne ancora per anni magari battendo i record di durata sin ora registrati!

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